Le residenze storiche di Napoleone
La visita alla città medicea attraverso i luoghi che furono più cari all’imperatore francese è un appuntamento al quale non si può mancare. Un itinerario che va dalle Fortezze al Teatro dei Vigilanti fino ad arrivare alla Palazzina dei Mulini, la sua residenza ufficiale. Per capire i motivi che hanno reso così famoso il periodo di Napoleone all’isola d’Elba è necessario ripercorrere all’indietro la storia dell’imperatore.
L’isola d’Elba fu affidata a Napoleone come sede del suo esilio nel 1814, dopo il trattato di Fontainebleau. All’Elba l’imperatore cercò di attivare, anche se in forma ridotta, l’apparato burocratico e tecnico che aveva accompagnato il suo impero. La sua impresa rimase però in parte incompiuta perché il Re di Francia, inadempiente rispetto agli accordi del trattato di Fontainebleau che prevedevano uno stanziamento di denaro, gli creò non poche difficoltà. La mancanza di denaro costrinse Napoleone a puntare sulle risorse locali e i soldi arrivarono dalla miniere, dalle saline, dalle tonnare e dalle tasse pagate dagli elbani.
Queste entrate non furono però sufficienti a portare a termine tutti i progetti di Napoleone. L’imperatore avrebbe voluto costruire strade, ospedali, il porto, un sistema idrico efficiente ma molte di queste imprese non sono state completate.
Oggi, le residenze napoleoniche a Portoferraio sono le testimonianza più rappresentativa della sua permanenza sull’isola. La villa dei Mulini era la residenza pubblica, la casa dalla quale dominava il mare e controllava il traffico navale. La villa di San Martino, comprata con il denaro che gli aveva prestato la sorella Paolina era il luogo privato, la residenza di campagna, immersa nei boschi e nei vigneti.
Una Escursione adatta a tutte le età per conoscere la storia dell’isola d’Elba attraverso il periodo napoleonico.
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